Mettiamo le mani avanti: anche a noi che implementiamo soluzioni con questa tecnologia… capita di confonderci! Ma è tutto molto più semplice di quello che sembra.
RFID e NFC: facciamo chiarezza
10/04/2024

L’RFID usa le onde radio tra una base, che dialoga con un computer, e un tag: la base chiede “chi sei?” e il tag risponde con una serie di informazioni che la base sa interpretare. RFID sta per Radio-Frequency IDentification: si declina in tante tipologie e, senza complicarci la vita… tutto gira intorno allo stesso principio: scambio di informazioni, tracciabilità ed identificazione. Gli elementi di fondo sono questi:
- Si tratta di radiofrequenza: l’antenna interroga il dispositivo (il tag) con segnali radio.
- RFID è la tecnologia base: il genitore di tanti sistemi, tecnologie, frequenze simili come funzione e molto diverse per applicazione, portata e velocità.
- NFC (Near Field Communication) è una di queste “sotto tecnologie”: ma si tratta sempre di onde radio, scambiate fra due dispositivi o fra un dispositivo e un tag.
Come abbiamo visto, parliamo di trasmissione di dati. Per le distanze maggiori una delle applicazioni più conosciute è il Telepass, o strumenti simili per il pagamento dei pedaggi: grande distanza tra apparecchi, e nessun bisogno di fermarsi.

NFC è una delle tecnologie RFID: opera però a distanze estremamente ridotte, generalmente sotto i 4 centimetri. Può anche richiedere il contatto fisico fra lettore e tag. Questa stretta prossimità è ciò che distingue l’NFC da altre forme di RFID: ha a che vedere con la ridotta potenza del segnale e con la sicurezza, per esempio per ostacolare la clonazione di una carta o il furto di dati.
Si usa per pagamenti senza contanti (pensiamo agli smartphone e ai bancomat che comunicano con un terminale POS per un acquisto; o alle tessere del trasporto pubblico), trasferimento di file fra dispositivi, lettura di documenti (passaporti o alle carte d’identità elettroniche), il controllo degli accessi (accedere a una stanza d’albergo o sbloccare i cassetti di un carrello ospedaliero) (vedi una nostra precedente news sui sistemi di chiusura dei carrelli).

Riassumendo… (qui a sinistra il logo ufficiale NFC)
L’RFID è una serie di tecnologie che sfruttano le onde radio e che permettono a una base collegata a un sistema informatico di reperire informazioni da un oggetto che le transita vicino. Variano le potenze e i protocolli di comunicazione, e quindi variano le stazioni base e i tag usati. L’NFC è una di queste tecnologie: opera su distanze brevissime ed è usato principalmente per pagamenti senza contante e il controllo degli accessi.