Strutture e materiali molto diversi
Alla base della logistica in sanità ci sono la ricezione, il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione di materiali sensibili, costosi e pericolosi, con forme ed ingombri di tutti i tipi, e che spesso sono sovraconfezionati (rendendo la forma ancora più complessa).
Il tutto in ambienti che possono essere riconfigurati abbastanza spesso: pensiamo a reparti che si ingrandiscono, che vengono ridotti o addirittura spostati altrove (la pandemia in corso ce lo mostra chiaramente); pensiamo a reparti come la farmacia, che può essere centralizzata o organizzata in farmacie satellite. E consideriamo anche la complessità delle confezioni di farmaci: non è detto che rimangano sempre uguali. Cambiano le scatole, cambiano le dimensioni e le forme dei contenitori per liquidi; a parità di volume possono cambiare le forme delle siringhe (da strette e lunghe a più corte e larghe).
Le cose si complicano considerando che il tasso di occupazione di un reparto, anche stagionale, modifica ovviamente anche i flussi di materiale. Per fare un esempio: un reparto di traumatologia in una località sciistica, che è probabilmente più occupato in inverno che in estate. Tutto questo per tenere a mente quanti diversi fattori entrano in gioco quando ci si occupa di logistica in ambiente sanitario. Non bisogna poi dimenticare che le esigenze di un grande policlinico metropolitano sono diverse da quelle di una clinica o di una casa di riposo.